ARCHI-TETTURE
Progetto Donatella Bagnoli / Foto Carlo Fiorentini / Video Mirco Frilli per Digitalmodi
L’ARTE che rigenera
materiali / spazi / relazioni
La chiesa è chiusa, la piazza vuota, prendiamo le misure per ARCHI-TETTURE celesti.
Sacchi azzurri posati a terra sembrano nuvole. Indicano la postazione di ciascuno, stabiliscono giusta distanza: 10 sacchi, 10 persone
in ogni sacco 20 bottiglie di plastica blu, non più vuoti a perdere diventano materia madre a rigenerare materiali, spazi, relazioni. Pazienza e determinazione richiede la costruzione dell’arco, come riaprire la propria attività.
Ognuno ha il suo tempo, tecniche diverse, stile personale… il più originale è Fiorenzo che si porta il panchetto appresso.
L’architettura si snoda, creando tubature, labirinti, legami d’amore. Non più immobile si fa danza. L’arte trasforma materiali, anima, spazi, crea relazioni.
Piantati a terra, a risentire radici, a sorreggere archi celesti, creando porte aperte, passaggi, ponti, animando il cuore del centro: Inizia la performance! Noi architettori / architetture, insieme, con arte, a ricostruire legame e appartenenza con la città che ci era lontana.
Il cerchio diventa cuore. Entro nel cuore con la mia ombra. Ci apparteniamo. Nel cuore della città costruiamo un cuore azzurro, che ci portiamo dentro e di cui siamo parte. Il cerchio è la comunità, un cielo stellato e tutti ne fanno parte.
Sergio sfinito dal lavoro, innalza il suo arco verso l’infinito: apre lo spazio. si da aria in cerca di libertà. L’architettura si fa passaggio verso un altrove. Sergio tutti i giorni ha portato la posta con lo scooter.
Michela e Franco sono archi portanti a dare forma ai loro sogni. Convinti che insieme agli altri si ha la forza del cerchio. Michela e Franco hanno un’attività nel Centro.
Adiva, porta l’arco come una bandiera ad affrontare la vita. Al centro della piazza, camicia svolazzante, bagaglio di esperienze, una Giovanna D’Arco pronta a partire. Amata parrucchiera, pensionata e nonna.
Di madre in figlio. Lorenzo prende il posto della mamma, che vola in negozio. Nuova generazione, forte, prestante, il suo arco si apre al mondo con fiducia.
Costruire un progetto ecocompatibile è il suo impegno. L’arco è ampio, poggia su braccia stabili, lui ne è colonna. è sceso dal Palazzo, in piazza, tra la gente, questa l’indispensabile premessa. Roberto, Assessore all’Ambiente, Comune di Poggibonsi.
Linda. Lei é l’arco che le sue braccia concludono nell’armonia del cerchio a creare ghirlanda di cui è fiore.
Vestiti d’azzurro, camicie, guanti, mascherine…un tripudio di cielo.
Marco: costruttore da sempre.
Marcella: operatore sanitario, in “prima linea” all’ospedale.
Hanno l’idealità del cielo, la concretezza della terra. Archi uniti a costruire a misura d’uomo, a immagine dell’Universo.
La prima performance in un luogo pubblico, arte partecipata post #Quarantena, a #Poggibonsi, nel segno della RESILIENZA.
La Rocca di Staggia / Associazione Ottovolante
in collaborazione con il Comune di Poggibonsi